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Differenza tra me e l’IA: consapevolezza ON

È la consapevolezza la differenza tra me e l’IA? Ho pensato di scrivere una sequenza di contenuti per raccontarti quali sono gli aspetti comunicativi che, a oggi, so di garantire come valore aggiunto rispetto alle correzioni e creazioni testuali dell’Intelligenza Artificiale.

Confesso, non più di un paio di giorni fa ho fatto una cosa che non ti aspetti: ho risintonizzato il carosello di una cliente e ci ho lasciato due avverbi in -menteIo, ci puoi credere? Ora, mettiamo che tu mi stia seguendo da un po’ qui o su Instagram e che tu abbia preso nota che gli avverbi in -mente appesantiscono la narrazione e possono anche raffreddare la relazione. 

Di sicuro qui hai imparato a non usare: ovviamenteevidentementesicuramente; hai scoperto che cortesemente è vietatissimo e che solo in alcuni casi ci si può giocare un assolutamenteveramente e altri avverbi simili. Quindi, che mi è preso?

Gli avverbi in -mente:

  • Sono lenti da leggere e, per questo, appesantiscono il ritmo;
  • Creano un’atmosfera affettata o piccata, in base al contesto;
  • Danno l’impressione che tu abbia bisogno di darti un tono; 
  • Possono suonare eccessivi ed enfatici;Sono spesso superflui. 

Nonostante questo, non più di un paio di giorni fa ho risintonizzato il carosello di una cliente mantenendo due avverbi in -mente: perché mai ho fatto questa stranezza?

Questo è un ingrediente della comunicazione scritta di cui ti racconto poco. Il contesto narrativo è l’ambiente emotivo e fattuale in cui si svolge la comunicazione e che comprende:

  • Contenuto specifico della comunicazione;
  • Motivo della comunicazione;Intenzioni della comunicazione;
  • Emozioni in ballo; 
  • Tipo di relazione con chi legge. 

Qual è il contesto narrativo del carosello della mia cliente?

In quello specifico carosello la cliente sta raccontando la sua storia: una rinascita da un habitat familiare pesante, da una vita distante dai suoi desideri e intrappolata in dinamiche che non le appartengono. In questo passaggio, denso di tinte scure e di fatica, il rallentamento, la pesantezza, l’enfasi che calca il tono sono utili per far sentire l’atmosfera

Così abbiamo lasciato i due avverbi in  -mente

  • Neanche lontanamente;
  • Perennemente.

Poi, appena il carosello vira verso il racconto del riscatto e della luce che oggi illumina le sue scelte professionali, di avverbi in -mente non ne trovi più! 

Non ho la pretesa di sapere come avrebbe riscritto i testi l’IA. Potrebbe creare una versione con avverbi in -mente o senza, oppure creare delle varianti chiedendo all’umano o all’umana di scegliere.

Tuttavia abbiamo una certezza: non sceglie con cosapevolezza! Costruisce attingendo a informazioni già circolanti e crea senza esperienza dei correlati emotivi di ciò che propone.

Sceglie seguendo protocolli di scrittura più o meno comuni, corretti e adatti allo scopo, ma non sceglie con consapevolezza, non modella con flessibilità e spirito critico le sue proposte.

In pratica, il risultato è corretto anche se non sentito, vissuto, consapevole.

Tutto questo per dirti che, per comunicare, servono consapevolezza flessibilità. Non basta la correzione seriale di dettagli, serve coordinazione e visione d’insieme. Quando curo la comunicazione di un’attività, per un singolo messaggio o per una riprogettazione articolata ascolto, sempre, l’atmosfera: le parole e la struttura ne debbono essere sostegno e amplificazione! Debbono disegnarla, farla toccare, annusare, gustare, sentire.  Qualche volta una parola è quella giusta, altre guasta tutto! Promesso: con me consapevolezza e flessibilità in modalità ON, sempre. 

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Ciao!

Sono Francesca, copywriter e ghostwriter della comunicazione quotidiana. Mi piacciono i profumi artistici, divoro libri e la musica mi calma. Qui ti racconto il Copywriting Relazionale: come scrivere messaggi, e-mail, post, solleciti, documenti ufficiali e altre comunicazioni senza stress, fraintendimenti e perdite di tempo.  

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